Perché gli iraniani scelgono Trump?
La politica internazionale è un terreno complesso e in continua evoluzione, e le alleanze e le avversioni tra nazioni possono sembrare, a volte, illogiche. Un esempio di questo fenomeno è la sorprendente simpatia che alcuni iraniani nutrono per Donald Trump, un personaggio notoriamente ostile verso l'Iran. Ma perché?
Il fattore "Nemico comune":
Un punto di partenza per comprendere questa apparente paradossale attrazione è la figura di Barack Obama, il predecessore di Trump. Molti iraniani vedevano Obama come un amico, un negoziatore che avrebbe potuto portare a un nuovo capitolo di relazioni tra le due nazioni. L'accordo sul nucleare iraniano, raggiunto durante la presidenza Obama, è stato percepito come un segnale di apertura.
Tuttavia, l'accordo non ha portato i frutti sperati. L'Iran, pur rispettando i suoi obblighi, ha visto le sanzioni americane rimanere in vigore e il suo accesso ai mercati internazionali rimanere limitato. Questo ha alimentato un sentimento di delusione e di tradimento nei confronti di Obama, vista come una figura che aveva promesso tanto e dato poco.
Trump: Il male minore?
Trump, invece, è sempre stato chiaro e netto nella sua ostilità verso l'Iran. Le sue politiche aggressive, che includono il ritiro dall'accordo sul nucleare e l'imposizione di nuove e durissime sanzioni, hanno scatenato l'indignazione di molti iraniani.
Eppure, questa ostilità stessa è vista da alcuni come un'arma a doppio taglio. In un contesto in cui l'Iran si sente tradito e abbandonato dal mondo occidentale, la ferocia di Trump diventa un elemento di coesione interna e, paradossalmente, un fattore di unità nazionale.
Inoltre, la posizione di Trump sull'Iran è percepita da alcuni come più affidabile e trasparente rispetto all'ambiguità che caratterizzava le politiche di Obama. In questo senso, Trump, pur essendo un nemico, rappresenta un nemico prevedibile, un avversario con cui è possibile trattare a livello paritario, anziché con un'aura di falsa amicizia.
Una prospettiva critica:
È importante sottolineare che queste sono solo alcune delle interpretazioni di un fenomeno complesso. Non tutti gli iraniani nutrono simpatia per Trump e le motivazioni dietro questa apparente paradossale attrazione sono multipli e spesso contrastanti.
In definitiva, la scelta di considerare Trump "meglio" di Obama, seppur contraddittoria, si inserisce in un contesto geopolitico di grande instabilità e incertezza, in cui la disillusione e la rabbia giocano un ruolo fondamentale.
Il futuro delle relazioni tra Stati Uniti e Iran resta incerto, ma è importante comprenderne le dinamiche interne per affrontare con maggiore consapevolezza le sfide di un mondo sempre più complesso.